Quell'aggeggio in mezzo alle orecchie

PNLCRESCITA PERSONALECULTURA E SOCIETÀ

Tommaso Terenziani

Cosa trovi nell'articolo:

  1. Pensare ha un costo? Dipende

  2. Cosa guida le tue scelte?

  3. Usa la testa? Facile a dirsi.

  4. Impara a pensare? meglio!

a neon display of a man's head and brain
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Pensare ha un costo? Dipende.

Sembra scontato… ma la differenza tra il pensare e il non pensare è a prezzo pieno. Nessuno sconto. Il pensare male avrà un grosso effetto negativo sulla tua vita, mentre il pensare bene… anche questo avrà un grande effetto sulla tua vita, nel senso che la migliorerà sensibilmente.

Cosa è pensare bene? Cosa è pensare male?

Il primo e fondamentale aspetto del pensare è legato a come fai le cose.
Fai ciò che fai in modo efficace, in modo da migliorare ogni giorno la tua situazione, la tua vita, il rapporto con te stesso o te stessa e il rapporto con le persone che ami? Oppure fare ciò che fai ti stanca, ti annoia o semplicemente non funziona (o funziona poco)?

Il secondo fondamentale aspetto del pensare è legato alle decisioni che prendi.

Prendi buone decisioni? Le scelte che fai ti portano soddisfazione, evoluzione, ricchezza, gioia? Oppure ti trovi in situazioni che non ti piacciono, con persone che non ti piacciono (abbastanza) a fare cose che non vorresti davvero fare (almeno non per tutto quel tempo)?

Non è tutto bianco o nero, nella nostra vita possiamo vivere diverse sfumature e gradualità tra ciò che è ok per noi e ciò che non lo è, e le azioni che facciamo spesso avranno una combinazione di queste cose, con aspetti che apprezziamo di più e aspetti che apprezziamo di meno.

depth of field photography of man playing chess
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Cosa guida le tue scelte?

La distinzione è un po’ più netta quando parliamo di scelte. La scelta in sé presuppone che qualcosa da tenere (quello che scegliamo di prendere o fare) e qualcosa da scartare, quello che non scegliamo. Se parliamo di gusti di gelato basta aggiungere, se si tratta di decidere come usiamo il nostro tempo allora sarà molto più facile che una cosa escluda l’altra, anche perché fare una cosa per volta è molto importante per utilizzare bene le nostre energie e ottenere risultati migliori.

Qui entra in gioco il nostro amico tra le orecchie, il nostro cervello. Cervello è una figura retorica, una sineddoche per essere precisi, perché utilizziamo una parte – quella organica – per rappresentare una funzione che è costituita da un insieme di cose, perché il pensare è collegato alla materia grigia e a un’altra serie di importanti aspetti più o meno visibili:

  • la nostra fisiologia e il sistema nervoso in generale: cosa hai mangiato e quanto tempo fa, lo stato della tua muscolatura, gli ormoni che hai in circolo, quante vitamine assumi con la dieta, quando hai dormito, quanto caffè hai bevuto… Eccetera;

  • la nostra educazione;

  • le nostre abitudini, anche di pensiero;

  • le nostre “programmazioni” e addestramenti (in particolare legati a specifiche professioni e ambienti);

  • le nostre credenze, ciò che diamo per certo senza farci domane (sempre presenti sebbene invisibili);

  • lo stile cognitivo (come sappiamo pensare e come siamo abituati a pensare);

  • le nostre esperienze (anche quelle difficili);

  • le emozioni che viviamo in quel momento.

person holding water droplets on glass
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Usa la testa? Facile a dirsi

Insomma, un bel po’ di variabili che ci spingono a riflettere sul nostro pensare: abbiamo l’illusione di pensare liberamente, ma ancora prima dei poteri occulti e della CIA, ci sono un bel po’ di elementi che limitano questo pensiero libero – che alla fine poi tanto libero non è.

Hai un bel da fare a dire a qualcuno usa la testa. A volte poi ce lo si dice da soli (o con la voce di qualche insegnante o un genitore) e poi ci si sente anche in difetto perché non ci si è riusciti. Sarebbe bello usare la testa e pensare bene, quindi fare le cose al meglio e prendere decisioni buone per sé e per gli altri, il problema è che non abbiamo gli strumenti per farlo davvero, almeno non con l’educazione ordinaria.

La nostra cultura è fortemente orientata al pensiero razionale, allo studio e all’illusione che basti avere informazioni e teoria per saper fare bene le cose. Per quanto utili questi ingredienti sono solo una piccola parte della ricetta del ben pensare. Ne occorrono altri, come il saper come usare la frusta (per montare a neve, che hai capito!), accendere il forno alla giusta temperatura, conoscere dosi e tempi, avere in mente un risultato specifico, e via di questo passo.

Ecco la PNL serve a questo, a cucinare. Siamo sempre nella metafora, per quanto possa aiutare a cucinare meglio, di fatto insegna a pensare meglio, cosa che può essere usata anche ai fornelli. Ma a meno che tu non cucini di pensiero, potrebbe esserti più utile sapere che ti permette di comprendere come agire meglio sul lavoro, come uscire dai loop di emozioni e pensieri, come vivere meglio le tue relazioni e toglierti dalle scatole quelle scomode, come fare meglio il tuo lavoro, come stare meglio con te stesso o te stessa senza prendertela con la tua autostima, come disinnescare credenze che ostacolano la tua libera scelta, come gestire le tue emozioni e provare più spesso stati di benessere…

black iPhone 7
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Impara a pensare? meglio!

Sembrano tante cose, ma in realtà si tratta solo di usare meglio il proprio cervello per pensare meglio. Di fatto la PNL è un modello educativo, dove educazione è permettere a ciascuno di esprimere il proprio potenziale in libertà. Questo grazie a lunghi anni di sperimentazioni e ricerche, perché la PNL nasce dal comprendere come fanno le persone che riescono bene nelle cose, a farlo, e nel trovare il modo di diffondere queste strategie che funzionano a quante più persone (interessate) possibile.

Non una cosa da poco quindi.

Tutto il resto – motivazione con balli e grida, esaltazione, protagonismi e gente divorata dall’ego che vi dice come vivere la vita o come manipolare gli altri (solo a pensarci mi vengono i brividi) … beh quella non è pnl, nonostante quanto dicano. Forse stanno usando la PNL a proprio vantaggio magari (se la conosci sai quando viene usata), ma sicuramente non vi stanno aiutando a diventare voi stessi i padroni delle vostre azioni e scelte

La verità è che gli altri non possono prendere buone decisioni per voi o sostituirvi, solo tu puoi farlo, e la responsabilità sulla possibilità di imparare a pensare meglio, alla fine è solo tua.

Educazione, per la PNL significa rendere qualcuno più libero di scegliere per sé, rendere ciascuno più capace e consolidare quel senso di armonia con noi stessi che porta un senso di stabilità e gratitudine, anche nelle sfide della vita.


Tra poco si terrà il nostro PNL Practitioner, dove si formano gli esperti di PNL e si imparano strumenti potenti e flessibili per pensare meglio, clicca qui per vedere il programma.

Avete presente quell’aggeggio che avete tra le orecchie?
C’è uno scopo per quella cosa lì. Si chiama pensare”
Richard Bandler

Per approfondire l'argomento, leggi qui:

La PNL per la Crescita Personale

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Tommaso Terenziani

Tommaso Terenziani è un Trainer di PNL, un Ipnotista e un Mago Cerimoniale. Ha dedicato la propria vita ricca di sfide, esperienza e ricerca allo sviluppo dell’essere umano spaziando dallo studio accademico, alle discipline marziali, allo sciamanesimo, alla programmazione neurolinguistica e all’esoterismo occidentale. Ora il suo impegno è rivolto a supportare chi desidera trovare la propria connessione privilegiata con la dimensione spirituale per vivere una vita piena

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