Scienza e magia: la “Non-fisica Newtoniana”
Parte 1 di 2
"Il giorno in cui la scienza inizierà a studiare i fenomeni non fisici, farà più progressi in un decennio che in tutti i secoli precedenti della sua esistenza."
Nikola Tesla
Cosa trovi nell'articolo
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Parte 1 di 2
- Il bambino? Tienilo!
- La legge del gregge
- Chi ha ragione?.
- Cogito ergo Ego.
- E Isacco? L’ha salvato Dio
- La mano invisibile dell’alchimia
- Solve et coagula
- L’albero dimentico delle proprie radici non fa frutto
Parte 2 di 2
Il bambino? Tienilo
Quando parliamo di magia il richiamo è a tutto ciò che non è dimostrabile, immateriale – o peggio – legato a superstizione e creduloneria. Ora il mio invito in questo articolo è a farsi alcune domande per “non buttare l’acqua con il bambino”, perché nonostante repressioni, illuminismi e materialismi vari alcune modalità di pensiero resistono e per di più si rivelano estremamente preziose per chi ha l’ardire di camminare oltre il velo, di ciò che dai più è ritenuto il conosciuto e soprattutto il lecito.
Quando ricerchi, quando l’obiettivo è comprendere meglio se stessi e il mondo, quando ci sembra che la nostra condizione non sia proprio ciò che desideriamo e cerchiamo di più, che per comodo chiameremo molto genericamente felicità o realizzazione, non sei disposto ad accontentarti. In questi casi limitare le tue idee, e quindi le possibili risposte, e soffocare l’indagine e accettare che non puoi muoverti dai limiti disegnati da qualcun altro non è un’opzione. Il potere della domanda che nasce dal profondo di sé è impressionante, infatti. Non sono le idee che spostano i popoli e fanno crollare i regimi, sono le domande da cui le idee scaturiscono, da cui le azioni scaturiscono. E ricercare significa interrogarsi.
Uno dei modi più subdoli per limitare le nostre domande, e quindi le nostre possibilità di sviluppare soluzioni, è quella di “polarizzare”. Polarizzare in questo caso è ridurre un argomento ai suoi due opposti come bianco e nero, esistono solo due soluzioni agli antipodi e dobbiamo ridurci a scegliere una delle due parti, fatte di definizioni nette e inappellabili. In questi “fascismi della ragione” (perché si fa di tutte le idee un fascio) chi fa domande è eretico, chi esprime i suoi dubbi un bandito. Eretico, quindi αἱρετικός, hairetikós o ‘colui che sceglie’. Colui che sceglie di non stare nel gregge, forse, e così facendo mette in crisi e crea il dubbio a chi ha accettato la propria condizione di gregario e si crogiola senza responsabilità (non senza un senso serpeggiante e incompreso di nullità esistenziale). La grandezza d’animo fa paura, perché svela le piccolezze.
Entrare in quelle discussioni che oppongono materialismo e visione magica come se si fosse alla finale dei mondiali di calcio in un classicissimo Italia-Germania è l’esempio che ci interessa oggi.
La legge del gregge
Cosa spinge la tenera pecorella a stare nel gregge? Sicurezza, calore, assenza di fatica… Uscire dal gregge, è insicurezza, confusione, dubbio, rifiuto, esclusione e una terribile paura dalle dita artigliate. Ebbene sì, la partigianeria estrema è generata dalle emozioni, tante volte la paura spiacevole e innominabile, inguardabile, da cui fuggire, quasi come se fosse peggio il pericolo di provarla la paura, che non il vero pericolo… Lo noti dagli strenui sostenitori di una fazione che sono allergici ai confronti, come se parlare di altre possibilità fosse inaccettabile, doloroso o potesse portare all’annullamento della propria persona. Quando accogliamo un’idea, non un’esperienza, ma un’idea di altri, come se fosse il fondamento del nostro mondo e della nostra identità, il crollo dell’idea significherebbe il crollo del senso del nostro mondo e di chi crediamo di essere… una prospettiva troppo dolorosa e inconcepibile per chi, appunto, un’identità radicata in sé non l’ha costruita. Sarebbe la prospettiva dell’annullamento. L’universo è un delizioso ologramma, il fenomeno si manifesta completamente nella propria natura.
Facciamo un salto, anzi un tuffo, nel tema dell’articolo: oggi, a macchia d’olio, il materialismo “obiettivista” (legato quindi a ciò che vediamo e percepiamo) e il pensiero logico-razionale sono comunemente sovrapposti, come se fossero la stessa cosa. Quindi pensare in modo razionale significa credere solo a ciò che si vede o si tocca o si misura, o che qualcun che ne sa (lo scienziato di turno) ha “provato” esistere. Quindi non solo materialismo obiettivista e razionalismo, ma anche bieco elitarismo e svalutazione delle proprie capacità di pensiero. Il risultato di questo modus cogitandi è che le persone non ragionano quindi con la propria testa (Sei forse un laureato in sticazzi tu? No? Ahiahiahiahi), ma prendono le idee degli altri perché sono studiati. Un po’ come la pecora che va dove dice il cane da pastore e tutti e due pagano l’università di economia al figlio del barone che concede la terra ai pastori, dietro lauto compenso. Nel frattempo, Socrate e Platone si rivoltano, nella tomba il primo e nell’iperuranio il secondo. Con questo non voglio tolgliere nulla ai preziosi studi universitari fatti, il punto è la cultura dell’ignoranza e dell’impotenza intellettuale (indotta) e un po’ di tristezza sul tempo sprecato a cercare titoli più che ad apprendere.
Chi ha ragione?
Tornando con i piedi a terra, è ironico come lo schierarsi sul versante del materialismo di taluni venga e mostri invero una totale mancanza di razionalità. Non farsi domande è totalmente irrazionale e antiscientifico, non arrivare al limite e fare capolino aldilà è tradire sacri principi. Non farsi domande per fatica, disagio, fastidio o paura è la morte totale del pensiero ed è la schiavitù della logica. Il punto è che per vederlo, per vedere questa confusa condizione del pensiero (e vedersi quindi), occorre uscire dall’identificazione in quelle polarità di cui abbiam parlato all’inizio. Il mondo è bianco e nero solo sotto la lente della generalizzazione, nella realtà è sfumato, colorato e brulicante come la vita. Occorre comprendere che siamo umani, e che il nostro strumento di osservazione del mondo siamo prima di tutto noi stessi, fatti di emozioni e necessità che orientano e condizionano i nostri pensieri. Occorre il coraggio di accettare la propria fragilità e la propria complessità e molteplicità di parti. Da questa accettazione nasce la forza, la forza dell’essere umano, la forza del filosofo, la forza – nel linguaggio di questo blog – del mago. Da questo nasce la capacità di stare nel limbo del non lo so, nel sentiero del ricercatore, che ha le ossa abbastanza grosse per stare in piedi sulla scogliera a godersi il mondo in tempesta.
E c’è di più, c’è la comunicazione, che ci fa saltare su un altro orbitale della questione. In un confronto tra due idee che si mostrano opposte (tipo magia e scienza) la dinamica stessa della discussione porta a diventare partigiani, a scegliere una parte e difenderla, quando si ha l’impressione di non essere ascoltati e che l’altro rifiuti completamente il nostro punto di vista. Questa è la ragione per cui la polarizzazione è così naturale in molte persone, perché in fondo in fondo il rifiuto attiva il senso (o il ricordo) del bambino non ascoltato, dell’adolescente escluso… un vissuto non elaborato, un essere umano senza un percorso di integrazione e lavoro sulla dimensione dell’ego, non regge il rifiuto personale.
Quando le persone esprimono idee ed è come se quelle idee portassero con sé la persona stessa che la esprime, come se ne fossero un’estensione, una parte per il tutto (una specie di sineddoche metafisica). Quando poi l’idea viene criticata la persona stessa, rarissimamente in modo consapevole, la prende sul personale, distorcendo ed estremizzando la propria posizione in modi che a mente lucida, fuori dalla discussione, non avrebbe nemmeno considerato. È quello che viene chiamato “identificazione”, in alcuni sistemi esoterici.
Cogito ergo Ego
Non succede sempre né a tutti, probabilmente è proprio una questione di personalità ed ego o forse di gusto per la competizione, eppure succede abbastanza per creare il caos in chi vaga ad occhi chiusi.
Poi c’è l’estremizzazione, il fanatico, l’interlocutore che agisce e parla per fede, quella fede invadente che ti dice quello che devi fare anche se chi parla non ha idea di chi cazzo tu sia e di quali siano la tua storia e i tuoi bisogni. A quella fede a cui non basta annullare la volontà del suo araldo, ma anche di tutti i malcapitati che passano di là. Quella fede che non ha niente a che vedere con la Fede di chi ha il cuore in pace abitato dalla certezza e dall’impossibilità di essere ferito, la Fede di chi ha sentito il profumo dello Spirito.
La polarizzazione insomma è una “brutta bestia”, la si vede nascosta in parole che estremizzano, una volta c’erano i comunisti e i fascisti, ora… l’imbarazzo della scelta. Nulla di nuovo eh, l’incapacità di stare al centro è propria di un essere umano che ancora non ha fatto un lavoro di raffinazione. Per quanto riguarda l’utilizzo di questo principio per la manipolazione (ad esempio mediatica o politica) ti rimando a un mio video sicuramente più immediato e divulgativo di questo scritto https://youtu.be/15uZkvITfLQ?si=W_smDQG5XP-1NmFb.
Al contrario il ricercatore con un pensiero maturo e già un po’ libero sa che “dell’essere umano non si butta via niente”, non si butta la dimensione logico-razionale, né quella analogico-simbolica tipica dei sistemi magici e rituali, così come non si buttano le buone vecchie percezioni corporee o quel trambusto che fanno le emozioni.
Perché c’è un punto che a qualcuno ancora sfugge: la Magia è Scienza. Ed è anche Arte. Credo che sia questo elemento che fa saltare in aria le menti e i cuori insensibili, le manda proprio culo a terra. Quell’elemento sacro che non può essere ridotto alle parole, perché è esperienza, l’Arte. L’Arte è ciò che fa volare il mago tra piani e universi e gli restituisce un’esistenza fatta di pienezza e intensità, di estasi e di potere, di passione solitaria e di vibrante condivisione. La scienza, mantiene il nostro ego umile e ci fa sentire il profumo della terra, l’Arte dà combustibile alla scintilla divina e illumina la creazione.
Leggi la seconda parte dell’articolo: Scienza e magia: la “Non-fisica Newtoniana”:
Scienza e magia: la “Non-fisica Newtoniana” 2-2
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Scienza e magia: la “Non-fisica Newtoniana” 1 di 2 di PNL Esoterica è rilasciata con licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Autore
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è un Trainer di PNL, un Ipnotista e un Mago Cerimoniale. Ha dedicato la propria vita ricca di sfide, esperienza e ricerca allo sviluppo dell’essere umano spaziando dallo studio accademico, alle discipline marziali, allo sciamanesimo, alla programmazione neurolinguistica e all’esoterismo occidentale. Ora il suo impegno è rivolto a supportare chi desidera trovare la propria connessione privilegiata con la dimensione spirituale per vivere una vita piena.
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